Ovviamente no e vi dirò il mio perché…
Salve lettori, bentrovati su Magari con una nuova recensione.
Prima o poi sapevo che avrei affrontato un nuovo libro della casa editrice Fazi Editore. Dopo il successo de “Il mare senza stelle” di Erin Morgenstern arriva “Piranesi” di Susanna Clarke, un libro che sembra essere tra i best seller del 2021. In tutto questo tempo c’è chi lo ha elevato a capolavoro assoluto e chi invece lo ha apertamente disprezzato e in questi casi, come dico sempre, la verità sta esattamente nel mezzo.
Che cosa intendo dire? Beh, continuate a leggere la recensione per scoprirlo…
Buona lettura!
Titolo: Piranesi
Autore: Susanna Clarke
Casa editrice: Lainya Fazi Editore
Anno di pubblicazione: 2021
Numero pagine: 267
Prezzo in euro: 16,50

LA TRAMA
Piranesi vive nella Casa. Forse da sempre. Giorno dopo giorno ne esplora gli infiniti saloni, mentre nei suoi diari tiene traccia di tutte le meraviglie e i misteri che questo mondo labirintico custodisce. I corridoi abbandonati conducono in un vestibolo dopo l’altro, dove sono esposte migliaia di bellissime statue di marmo. Imponenti scalinate in rovina portano invece ai piani dove è troppo rischioso addentrarsi: fitte coltri di nubi nascondono allo sguardo il livello superiore, mentre delle maree imprevedibili che risalgono da chissà quali abissi sommergono i saloni inferiori.
Ogni martedì e venerdì Piranesi si incontra con l’Altro per raccontargli le sue ultime scoperte. Quest’uomo enigmatico è l’unica persona con cui parla, perché i pochi che sono stati nella Casa prima di lui sono ora soltanto scheletri che si confondono tra il marmo.
Improvvisamente appaiono dei messaggi misteriosi: qualcuno è arrivato nella Casa e sta cercando di mettersi in contatto proprio con Piranesi. Di chi si tratta? Lo studioso spera in un nuovo amico, mentre per l’Altro è solo una terribile minaccia. Piranesi legge e rilegge i suoi diari ma i ricordi non combaciano, il tempo sembra scorrere per conto proprio e l’Altro gli confonde solo le idee con le sue risposte sfuggenti. Piranesi adora la Casa, è la sua divinità protettrice e l’unica realtà di cui ha memoria. È disposto a tutto per proteggerla, ma il mondo che credeva di conoscere nasconde ancoratroppi segreti e sta diventando, suo malgrado, pericoloso.
UN SOGNO ASSURDO TRASFORMATO IN UN ROMANZO
E’ così che oserei definire Piranesi ed in misura ancor maggiore rispetto a “Il mare senza stelle”. Lo so, lo so, ho preferito spiattellarvi la trama attingendo direttamente alla sinossi sul retro del libro perché non è tanto su quella che vorrei soffermarmi per questa recensione, quanto sulle emozioni contrastanti che questa lettura mi ha suscitato.
L’inizio del romanzo è lento e assolutamente onirico. Non capiamo bene cosa sia la Casa e l’identità di Piranesi perché lui stesso non sa parlarcene con certezza, sappiamo solo che si trova lì da sempre e dipendiamo totalmente dalle parole che egli stesso sceglie di usare per raccontarci i fatti.
Nella mia mente immaginavo questa casa grossa quanto può esserlo una città, sospesa tra mare e cielo, con un immenso nulla attorno e ciò mi faceva sentire persa, totalmente in balìa del mondo creato dalla Clarke.
Le numerose statue presenti nel romanzo, sembrano avere qualcosa in più della loro normale funzione decorativa. Nella mente di Piranesi essi sono guardiani, custodi e protettori. Aiutano Piranesi a non perdersi nei vasti saloni della Casa e gli offrono un rifugio sicuro quando la marea sale pericolosamente, minacciando di sommergere tutto tra i suoi gelidi flutti.
Se all’inizio del romanzo tutto sembra assurdo, confusionario e instabile, proprio come lo è la mente quando è impegnata con un sogno, più si procede verso la fine e più ci si rende conto che l’ultima opera scritta di Susanna Clarke è in realtà un piccolo thriller paranormale, dove un mistero inaspettato prende pian piano la sua forma, lasciando addosso al lettore un viscido senso di inquietudine.
Non credo che potrei adottare parole diverse da quelle che ho già scritto per definire questo romanzo. Non è una lettura che possono apprezzare tutti, per cui ho deciso di prenderla con leggerezza, proprio come ho fatto quando lessi il libro di Erin Morgenstern.
Senza dubbio è un romanzo in grado di penetrare nella mente del lettore e trascinarlo verso quel mondo e quella situazione assurda in cui è immischiato il povero Piranesi, ma allo stesso tempo lo considero davvero troppo astratto a livello di worldbuilding e di costruzione dei personaggi per potermi unire alla schiera di lettori che l’anno acclamato come il libro dell’anno.
In sostanza: mi è piaciuto? Si, non posso dire il contrario ma non quanto mi sarei aspettata, ed è per questo che sul mio profilo Instagram gli ho assegnato tre stelle su cinque.
Lo consiglierei? Si, fate un tentativo ma tenete le aspettative basse per sicurezza, poi chissà…c’è sempre spazio per le belle sorprese nella vita.
Alla prossima recensione!
Selene.

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